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E i ragazzi di "Amici"...qualche volta s'innamorano!

E i ragazzi di "Amici"...qualche volta s'innamorano!

Teatro.Org ha incontrato a Roma Ivan D’Andrea, vincitore dell’edizione 2006 del reality “Amici di Maria De Filippi”. Fino a ieri, Ivan era in scena al Teatro Rossini di Roma con la commedia “Beautiful thing… e qualche volta s’innamorano”, per la regia di Bruno Montefusco, in cui recita il ruolo di Luca, un adolescente che arriva alla consapevolezza di essere gay, innamorandosi del suo giovane vicino di casa. Accanto a lui, due suoi colleghi della scuola di “Amici” (Robert Iaboni e Alessia Ramazzotti). La splendida protagonista è Pamela Prati, nel ruolo di Sandra, la madre di Luca. Lo spettacolo è tratto dalla sceneggiatura originale di Jonathan Harvey, dalla quale nel 1996 fu tratto un commovente film diretto da Hettie MacDaniel. Dal 27 febbraio, invece, Ivan sarà in scena al Teatro Nuovo di Milano, assieme ad altri “Amici”, protagonisti di “Lungomare”, musical scritto da Maurizio Costanzo e Alex Britti! In questa versione teatrale di “Beautiful thing”, il personaggio di Luca è molto diverso da come viene rappresentato nel film. Come l’hai costruito? Innanzitutto, immedesimarsi in Luca è molto difficile, perché oltre a essere un ragazzo dei giorni nostri, è un ragazzo che ha avuto problemi con la sua identità sessuale. E il tema dell’omosessualità è molto contemporaneo. Luca è un ragazzo di 16 anni, quindi io ho dovuto tornare indietro di qualche anno e ricercare quella sensibilità e quell’ingenuità propria degli adolescenti. Una ricerca interiore sfociata in ironia. Questo tema non si può appesantire altrimenti il pubblico non lo regge. Cosa intendi con il termine “appesantire”? Quello che viene fuori sul palcoscenico tra i due ragazzi è, alla fine dei conti, un rapporto molto soft… Lo spettacolo dura 80 minuti circa ed è molto fluido e gradevole, con un alternarsi di vicende drammatiche e comiche, un ottimo mix per sciogliere il pubblico e guadagnarne l’attenzione […] Una cosa che accomuna tutto il cast è l’amore del regista nello svolgere questo adattamento teatrale. Questo amore ci ha stimolato molto sulla scena. Un cast accomunato dal fatto di avere storie professionali ben distinte, ma anche molto simili! Prescindendo dal tema dello spettacolo, soprattutto i protagonisti più giovani recitano quello che sono poi nella realtà… Esattamente! La sincerita verso il pubblico e la spontaneità sono il segreto di questo spettacolo. Questi sono i cosiddetti personaggi “della porta accanto”: Sandra è la mamma del nostro amico, e ragazzi come Luca e Ste li puoi tranquillamente trovare a scuola! Che tipo di pubblico ha visto questa commedia in un mese di permanenza a Roma? Il più vario. Dalle ragazzine alle nonne, ai fidanzati, alle coppie gay… E’ uno spettacolo pronto per essere portato in giro per l’Italia? E’ stato già proposto sette anni fa con gli stessi attori adulti (Pamela Prati e Marco Minetti), ma al posto mio e di Robert Iaboni c’erano Massimiliano Varrese e Manuele Labate. Penso che avrà un seguito, speriamo di portarlo a conoscere in parecchie piazze italiane. Perché alla gente piace questo spettacolo! Da martedì, invece, sarai a Milano con “Lungomare- Il musical”. Il tuo personaggio? Io sono Ivan un ragazzo che viene dal Nord Italia e si ritrova tra questi “coatti” del lungomare di Ostia. Questi ragazzi sono accomunati dalla periferia, che unisce le loro storie. Ma Ostia appartiene, in qualche modo a ciascuno di loro? Ostia non appartiene a ognuno di loro, perché molti vengono da diverse parti d’Italia. Ti vedremo anche ballare? Sì ballerò più che recitare. E canterò anche! Attorno alla scenografia di Mario Catalano, costituita appunto dalle panchine del lungomare, si susseguono le storie di questi ragazzi.